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Traversata Everest – Lhotse, Sherpa Tenji tenterà la salita in memoria di Ueli Steck

Intervista all’alpinista britannico Jon Griffith in spedizione in Nepal dove Sherpa Tenji tenterà la famosa traversata Everest – Lhotse senza ossigeno supplementare. Griffith coordina il progetto di live streaming della salita in memoria del grande amico Ueli Steck che aveva progettava questo concatenamento l’anno scorso.

Questa stagione primaverile promette di essere “calda” sul Monte Everest con circa 275 permessi rilasciati per scalare la montagna più alta del mondo. Spiccano in particolare due spedizioni sul versante nepalese, che tra l’altro condividono l’ambizioso obiettivo di completare per la prima volta la difficilissima traversata dell’Everest – Lhotse senza ossigeno supplementare: quella del 41enne rumeno Horia Colibasanu e del 53enne slovacco Peter Hamor che sperano di riuscire nell’impresa salendo prima la Cresta Ovest, e quella di Sherpa Tenji che punta alla via normale dell’Everest prima di concatenare il vicino Lhotse. Inutile dire che entrambe le spedizioni sono all’avanguardia e ciò che rende particolarmente interessante quella di Sherpa Tenji è che, se tutto va bene, sarà seguita in diretta streaming dall’alpinista britannico Jon Griffith che lo dovrebbe seguire pari passo ma con ossigeno supplementare, e che aveva inizialmente pensato a questa idea insieme a Ueli Steck, deceduto esattamente un anno fa durante la fase di acclimatmento sul vicino Nuptse. Il progetto di Sherpa Tenji e Jon Griffith era stato tenuto piuttosto a basso profilo fino a pochi giorni fa, quando Griffith ha annunciato su Facebook “Sono entusiasta di filmare il compagno di cordata di Ueli, Sherpa Tenji, nel tentativo di completare ciò che Ueli aveva iniziato, mantenendo il suo stile. Per me si tratta di onorare il ricordo di uno dei miei più cari amici e portare gli alpinisti nepalese sul palco principale.“ Planetmountain.com ha intervistato con Griffith per saperne di più.

Jon, innanzitutto cosa rende speciale questo progetto per te?
È un progetto fatto di molte parti. L’ho iniziato due anni fa con Ueli Steck, perché volevo filmarlo in realtà virtuale mentre faceva la traversata Everest – Lhotse. Come cameraman, la mia passione è “portare” le persone in luoghi che altrimenti non potrebbero mai raggiungere. So che dirlo è un po‘ banale ma è la verità, e questo è ciò che mi ha portato a provare e documentare salite difficili in luoghi remoti in tutto il mondo. Quando per la prima volta ho visto la realtà virtuale ho pensato “wow, questo è il modo più efficace per portare le persone in questi luoghi”. Ed è vero, è fortissimo! Ma non è facile riprendere correttamente, anzi, non lo è per niente. E quindi ho anche pensato a fare un Live Stream della salita. Come tutti sappiamo, Ueli è morto l’anno scorso e dopo un po‘ di tempo trascorso da solo ho capito che volevo davvero finire questo progetto. In parte per finire il più grande progetto che io e Ueli avessimo mai pensato insieme, ma anche perché volevo salutare Ueli sulla traversata.

Appunto, con Sherpa Tenji, il suo compagno dell’anno scorso
Sì. Molti anni fa Ueli ha preso Sherpa Tenji sotto la sua ala e gli ha insegnato come arrampicare, in tutto il mondo. Era sicuramente il suo mentore in molti modi. Avere Tenji che tenta la traversata senza ossigeno supplementare è stata una storia molto bella per me, e per me personalmente è davvero un bel tributo ad Ueli avere Tenji e me stesso che cerchiamo di concludere la sua ultima salita, e per Tenji tentare di farlo nello stile di Ueli. Quindi, come ho detto, è sicuramente una storia in due parti. È un progetto profondamente personale per me, ed è anche il film di montagna più complicato che abbia mai tentato di fare. Sono abbastanza sicuro che il mio cervello sarà completamente bruciato quando tutto sarà finito.

La stagione dell’Everest sta entrando a pieno regime. Ma notizie del vostro progetto sono trapelate da poco
È sempre un filo sottile, cercare di bilanciare il lato mediatico con quello puro dell’alpinismo. È qualcosa con cui ho sempre faticato come cameraman, e se penso alla mia carriera, credo di essere sempre stato molto cauto, cercando di mantenere i toni bassi e di non sembrare un “venduto”. Ma è un gioco di equilibri difficile. In questo caso non sono necessariamente orgoglioso, perché il Live Streaming è ciò che la maggior parte degli alpinisti considererebbe “troppo” e, ad essere onesto, sarei anche d’accordo. Ma mi è anche piaciuta molto l’idea di far collegare persone da tutto il mondo e dare loro l’opportunità di vedere una salita vera dell’Everest. Stiamo catturando un momento molto raro di come viene dipinto l’Everest nei media e siamo in grado di far vedere l’arrampicata himalayana di punta a tutto il mondo, e penso che questo sia molto interessante. Inoltre, l’attenzione ora si concentra su un alpinista nepalese, e stiamo dando a quella comunità spesso trascurata il centro della scena per mostrare tutta la loro forza al mondo. Gran parte di quello che raccontano i media sull’ Everest non è niente di speciale, per quanto riguarda le difficoltà alpinistiche, ma ora possiamo fare qualcosa di veramente diverso e unico e questo mi piace molto.

Come farai?
Salirò insieme a Tenji, io però con l’ossigeno supplementare. Avremo una squadra di due o tre sherpa che ci aiuterà, perché devo portare con me un sacco di materiale. Dobbiamo mantenere il nostro team il più piccolo possibile perché le riprese in Realtà Virtuale richiedono a tutti di essere fuori dalle riprese mentre giriamo a 360°. Quindi più grande è il team, più difficile sarà ripulire ogni scena. Dato che Tenji non può fermarsi perché si raffredderebbe all’istante, dobbiamo lavorare duro intorno a lui ed essere veloci, agili e flessibili. Ciò sarebbe impossibile con una grande squadra. Ad essere onesti, riprendere cosi sarà complicatissimo, per non parlare del fatto che proveremo anche il Live Streaming. Ma mi piace anche quella sfida. Ho trascorso mesi cercando di capire come farlo nel modo più efficiente possibile lì in alto, ma alla fine richiederà fortuna e un sacco di duro lavoro, bisognerà correre. Il fatto che Tenji sia senza ossigeno supplementare vorrà dire che dobbiamo girare correttamente ogni scena al primo colpo, perché non potrà perdere tempo. È tutto un po‘ pazzo ma so che lo faremo funzionare.

Questo sulla montagna. Mentre più in basso?
Il nostro Live Streaming è gestito da un ingegnere al Campo Base, in modo che noi non ci dobbiamo preoccupare della connettività con satellitare. Ma tutta la parte della produzione è un’altra storia. È un setup estremamente complesso, diciamo soltanto che l’idea è di fare il maggior numero di aggiornamenti possibili e di qualità eccellente, piuttosto che limitarsi a fare una sola cosa in cima: si tratta di farlo bene, piuttosto che semplicemente essere il primo a farlo.

Qual è il vostro piano?
Credo che nessuno sapesse veramente quale sarebbe stata la scelta di via di Ueli. Era fissato sul concatenamento Everest-Lhotse e sapeva che passare attraverso il couloir Hornbein riduceva notevolmente le sue possibilità di completarlo. Quando ne abbiamo parlato io e lui, abbiamo parlato più del concatenamento tramite le “vie normali” piuttosto che tramite il couloir Hornbein. Ad essere onesti, capisco che se l’Hornbein fosse stato in condizioni eccezionali l’avrebbe tentato, , ma anche quando abbiamo parlato del concatenatmento attraverso le vie normali, non era del tutto sicuro che sarebbe stato in grado di farlo. Penso che questo dia una indicazione di quanto sia difficile fare la traversata attraverso il Couloir Hornbein. la traversata tramite il Colle Sud è stato sicuramente una delle sue opzioni e dato che noi nonn siamo in grado di tentare il suo obiettivo principale, stiamo tentando questa opzione – ma questo non significa che sarà facile per Tenji. C’è un buon motivo per cui la traversata non è mai stata fatta senza ossigeno supplementare da nessuna via!

Esiste una sorta di “programma ideale”?
Idealmente punteremo alla nostra salita in vetta intorno al 25 maggio.

Come si può seguire la salita?
Avremo i nostri canali social, ma pubblicheremo la maggior parte sui canali del National Geographic e anche lo streaming live della salita sarà ospitato lì. Pubblicherò anche aggiornamenti sui miei canali social www.instagram.com/jongriffithphotography/ e www.facebook.com/JonGriffithPhotography/

Un’ultima domanda Jon: qual è lo spirito di questa spedizione
Non stiamo cercando di essere i primi. Questa non è una competizione, non stiamo certo cercando di battere Horia Colibasanu e Peter Hamor. Se dovessero riuscirci sarei incredibilmente felice per loro. Se avremo successo, sarò altrettanto felice. Si tratta di completare un progetto che avevo iniziato tempo fa con Ueli. È il mio modo di dire addio.

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